Il Comitato degli Italiani all’Estero (COMITES) di Berlino rappresenta una delle istituzioni più significative per la tutela e la promozione degli interessi della comunità italiana non solo nella capitale tedesca, ma in tutta la Germania orientale. Abbiamo intervistato il Presidente Federico Quadrelli per fare un bilancio delle attività svolte dal Comites Berlino negli ultimi anni, ma anche per esplorare le sfide e le necessità che la comunità italiana all’estero deve affrontare, dalla recente riforma della cittadinanza alle problematiche legate al riconoscimento dei titoli di studio, dalla promozione della lingua italiana alle iniziative di inclusione sociale. Il quadro che emerge delinea una realtà complessa e dinamica, caratterizzata da esigenze diversificate che richiedono risposte strutturate e coordinate con le istituzioni italiane e tedesche.

Il Comites di Berlino viene da una serie di eventi che hanno coperto diversi ambiti della vita dei nostri connazionali a Berlino, puoi fare un bilancio della vostra attività fino a questo momento?

Il nostro Comites in questi anni è stato sempre molto attivo. Nonostante la scarsità di risorse economiche, dovuta ai tagli che sono stati fatti di anno in anno, siamo riusciti ad offrire una ampia gamma di attività grazie alle grandi competenze di consigliere e consiglieri e all’impegno di ciascuno di noi.

Tra i risultati più importanti di questo Comites sento di segnalare in primis l’aver raggiungo le comunità di italiane ed italiani che vivono fuori Berlino. La nostra Circoscrizione infatti compre anche il Brandeburgo, la Turingia, la Sassonia e la Sassonia-Anhalt. Essere “usciti” dalla capitale è un impegno che anche personalmente mi son preso fin dall’inizio del mio mandato da Presidente: abbiamo avuto per esempio incontri a Magdeburgo, dove c’è ora un’associazione italiana molto attiva nell’ambito culturale e linguistico, e a Lipsia, dove per la prima volta quest’anno è stato celebrato il 25 aprile e come Comites abbiamo contribuito direttamente. Una festa per altro molto ben riuscita, ricca di attività e molto partecipata. A distanza di tempo adesso tornerò a visitare le nostre comunità, spero anche a Dresda e in Turingia, che fino ad oggi è rimasta una terra abbastanza inesplorata.

In secondo luogo, il tema dell’inclusione scolastica, ambito su cui questo Comites ha investito moltissimo e continuerà ad investire. Allo stesso modo abbiamo dato risalto al tema culturale ed artistico, anche questo è stato un qualche cosa di completamente nuovo rispetto al passato. A questi temi abbiamo poi proseguito con un impegno costante sul fronte dell’informazione, specie in ambito professionale. Cito qua la collaborazione con la camera di commercio tedesca per la produzione di volantini informativi in lingua italiana sulla formazione professionale, così come gli incontri sul tema della ricerca del lavoro, il riconoscimento dei titoli di studio, la previdenza sociale ed ovviamente, le giornate dedicate ai diritti delle donne e alla sensibilizzazione contro la violenza di genere, con informazioni importanti sui numeri utili ed i centri di assistenza.

La comunità italiana a Berlino è molto variegata e quindi anche la nostra offerta è, come potete vedere, molto ampia, perché dobbiamo – ci proviamo –, rispondere ad esigenze differenti.

Quali sono i principali appuntamenti dei prossimi mesi?

Il nostro impegno prosegue in queste aree tematiche, che possiamo riassumere come “memoria”, “diritti delle donne”, “inclusione”, “arte e cultura” e “temi sociali e professionali”. Nei prossimi mesi sono in programma appuntamenti informativi sul riconoscimento dei titoli di studio e sulla ricerca attiva di lavoro online. Stiamo anche programmando alcuni incontri culturali con autrici ed autori di testi o in ambito teatrale e proveremo a riproporre la visione dei cortometraggi sardi, grazie alla cooperazione con la cineteca di Bologna e la Regione Autonoma della Sardegna, che anche quest’anno ci mette a disposizione il materiale. In Autunno riproporremo poi le “domeniche della memoria” assieme ad Anpi, coordinate da Tommaso Speccher.

Un appuntamento che da anni portiamo avanti e che ha un gran successo oltre che un gran valore pedagogico. E, infine, Paura non Abbiamo, in collaborazione con Il Mitte, contro la violenza di genere. Una cosa che vorrei evidenziare poi è il rafforzamento della cooperazione con le istituzioni italiane, dal consolato all’ufficio scuola dell’ambasciata, per fare attività che coinvolgano per esempio anche le classi dalle scuole primarie al ginnasio. In certe occasioni anche con le università, per esempio a fine giugno incontrerò una classe che fa italiano alla Humboldt, cosa già avvenuta l’anno scorso e che son felice di poter ripetere.

Puoi spiegarci brevemente come funziona la riforma della cittadinanza e perché è importante per tutti noi?

Informare le cittadine ed i cittadini italiani su ciò che accade in Italia è un altro aspetto del nostro impegno. Da poco abbiamo seguito la questione dei referendum, per esempio, dando inizio ad un progetto nuovo che si chiama “in dialogo col Comites”, momenti che organizziamo per rispondere alle domande delle persone, ed essere quindi più vicini alla comunità. Il primo incontro lo abbiamo fatto a maggio e lì le domande a cui dovevamo rispondere riguardavano le modalità di voto per i referendum. Adesso, dopo l’approvazione da parte di senato e camera, del dl cittadinanza aumentano le richieste di chiarimento su questo.

Di fatto, per italiane e italiani all’estero, iscritti all’AIRE, la possibilità di trasmettere la cittadinanza italiana ai propri figli nati all’estero è stata significativamente limitata. Il principio dello ius sanguinis non si applica più automaticamente a chi è nato all’estero e possiede un’altra cittadinanza. Questo vale anche per chi è nato prima dell’entrata in vigore della nuova norma, salvo alcune eccezioni previste dalla legge. In particolare, chi desidera trasmettere la cittadinanza italiana ai figli dovrà ora avviare una procedura formale.

Sono inoltre fatte salve le situazioni in cui uno dei genitori o dei nonni aveva esclusivamente la cittadinanza italiana, o in cui uno dei genitori o adottanti ha vissuto legalmente e in modo continuativo in Italia per almeno due anni dopo l’acquisto della cittadinanza e prima della nascita o adozione del figlio. Per le generazioni future, sarà quindi fondamentale poter dimostrare un legame effettivo con l’Italia: in particolare, avere almeno un nonno cittadino italiano per nascita e aver vissuto in Italia per almeno due anni continuativi potrà essere una delle condizioni necessarie per ottenere la cittadinanza, anche tramite procedura semplificata. La materia è complessa e in continua evoluzione: sarà necessario organizzare un incontro informativo specifico, in modo da spiegare nel dettaglio le modifiche introdotte dalla nuova legge e le implicazioni pratiche per le famiglie italiane all’estero.

Parliamo di promozione della lingua e cultura italiana: cosa possono fare i genitori italiani che vogliono che i propri figli non perdano il contatto con la lingua del nostro Paese?

Questo è un tema su cui è necessario fare di più. Per l’insegnamento della lingua italiana Berlino è un po’ un’oasi felice. L’offerta è ampia ed il Land Berlin ha una lunga tradizione di integrazione linguistica e tutela delle specificità culturali. In altre regioni tedesche questo non accade. Crediamo che la promozione della lingua e della cultura italiana siano fondamentali, anche alla luce della riforma della cittadinanza, che richiede un legame molto tangibile con l’Italia, la trasmissione della lingua e della cultura italiane è fondamentale per le generazioni che verranno. Da un lato ci sono gli enti gestori, che offrono corsi di lingua italiana ad hoc, attraverso finanziamenti ministeriali, poi ci sono le scuole che possono offrire l’italiano come seconda o terza lingua da apprendere. Questo sistema va rafforzato. Purtroppo, il tema istruzione è un tema che fa campo ai Länder e quindi ciò che avviene a Berlino non è necessariamente ciò che avviene in Turingia. Questa complessità istituzionale va tenuta in considerazione, poiché si rischia di inseguire una omologazione che non potrà mai avvenire.

Per le comunità di italiane ed italiani che vivono fuori Berlino, quindi, penso a Magdeburgo, Dresda, Erfurt o Lipsia, diventa importante fare rete per poter verificare la possibilità di creare corsi ad hoc, poiché serve un numero minimo di bambini affinché l’ente gestore apra un corso nuovo. Poi, c’è il tema del bilinguismo su cui intendo investire molto, prima di tutto per comprenderne la portata e poi capire cosa si possa fare per valorizzarlo. Su questo stiamo pensando ad un incontro informativo prima per noi del Comites con le associazioni di insegnanti presenti in Germania. Così da poter dare poi alla comunità informazioni corrette e fondate.

Chi vuole lavorare in Germania e farsi riconoscere i titoli di studio ha a disposizione diverse possibilità. In che consistono gli eventi che il Comites Organizza con La Red su questo tema?

Si tratta di corsi completamente gratuiti che organizziamo di volta in volta con un numero chiuso di partecipanti, poiché avvengono nella nostra sede e la capienza è limitata. Per informarsi e registrarsi basta scrivere una mail ad info@comites-berlin.de la nostra segretaria potrà fornire ogni informazione in merito ed ovviamente sul nostro sito si trovano di volta in volta tutti gli aggiornamenti su attività, assemblee e sulla trasparenza, ossia sui bilanci e su ciò che di anno in anno facciamo. Italiane ed italiani hanno grandi competenze, ma in Germania servono i certificati, altrimenti non è possibile accedere a determinate professioni. Questi appuntamenti informativi e formativi sono importanti per potersi orientare al meglio e dare anche una svolta al proprio percorso di integrazione nella società tedesca.

Articolo su Il Mitte.