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Nella notte fra il 23 e il 24 gennaio 2020, a Mondovì, ignoti hanno imbrattato la porta d’ingresso della casa di Aldo Rolfi, situata nella via intitolata a sua madre Lidia Beccaria Rolfi, con la scritta “Juden Hier”.

Il Com.It.Es. Berlino testimonia la sua incondizionata solidarietà ad Aldo Rolfi e condanna senza appello questo gesto vergognoso, che offende la memoria di tutte le vittime della Shoah. Questo Com.It.Es. ha avuto il grande onore di conoscere e ospitare Aldo Rolfi in occasione delle nostre celebrazioni per la Giornata della Memoria, nel 2018 e nel 2019. Aldo ci ha accompagnato, in qualità di instancabile e generoso testimone, nella visita al memoriale di quello che fu il campo di concentramento femminile di Ravensbrück, nel quale furono internate moltissime donne italiane, fra le quali sua madre, Lidia Beccaria Rolfi, arrestata in quanto staffetta partigiana.

A Ravensbrück c’erano soprattutto prigioniere politiche provenienti da tutta Europa, ma anche donne ebree, Testimoni di Geova e molte altre, spesso insieme ai loro bambini. Lidia Beccaria Rolfi, sopravvissuta alla tremenda esperienza del lager, raccolse le sue memorie in due libri: “Le donne di Ravensbrück” e “L’ esile filo della memoria”.

Gesti inqualificabili come quello accaduto a Mondovì evidenziano, ancora una volta, la necessità di preservare la memoria, come unico antidoto alle degenerazioni presenti e future. Per questo il Com.It.Es. Berlino si impegna a proseguire nel lavoro di recupero e trasmissione di testimonianze come quelle di Lidia Beccaria Rolfi, al fianco di Aldo Rolfi, di tutti i parenti e discendenti dei sopravvissuti ai crimini contro l’umanità, compiuti dai due regimi dittatoriali nazisti e fascisti, e di tutti coloro che intendono impegnarsi nella costruzione di un futuro nel quale gli orrori dei lager e delle persecuzioni non possano ripetersi.